I cambiamenti climatici provocati dall’uomo ci stanno portando ad un punto di non ritorno? Intervista a Gianfranco Bologna direttore scientifico di WWF Italia
La terra in cui viviamo è sempre più ammalata e stiamo superando i cosiddetti effetti soglia, ovvero la goccia che fa traboccare il vaso, provocando cambiamenti irreversibili.
Il WWF è in prima linea per orientare studenti delle scuole, cittadini, mondo politico ed economico verso la tutela della ricchezza della vita e la biodiversità, e per la riduzione della nostra impronta ecologica sui sistemi naturali.
L’economia basata sui combustibili fossili, sui comportamenti usa e getta e sulle automobili a benzina, che si è evoluta nelle società occidentali industrializzate, non è più un modello proponibile, né per i paesi che l’hanno creata, né per quelli che cercano di imitarla.
I cosiddetti paesi emergenti, come Cina e India, nel progredire verso più elevati livelli di sviluppo, sono purtroppo in prima fila anche per danni provocati sull’ambiente, che si ripercuotono su scala globale. Solo in Cina, ad esempio, sono presenti 12 delle 20 città più inquinate al mondo.
Alla luce delle risorse disponibili, è umanamente impossibile fornire uno stile di vita occidentale ai 7 miliardi di esseri umani che abitano il nostro pianeta, che diverranno 9 miliardi nel 2050. Occorre riconvertirsi a scelte di vita sostenibili, che possono avere luogo solo nella misura in cui si rispetta la capacità di carico degli ecosistemi che ci sopportano. In tale contesto, l’idea di decrescita verso stili di vita più sobri e rispettosi delle risorse naturali è una scelta inevitabile per percorrere la strada della sostenibilità.
Non solo nella comunità scientifica, ma anche nel mondo economico si inizia a parlare, anche a fronte della crisi economica, della necessità di cambiare rotta e di impostare un nuovo modello di sviluppo che finalmente “metta in conto la natura” e fornisca il giusto riconoscimento a un capitale di risorse che non è sostituibile, e che costituisce la base fondamentale del nostro “ben-essere”.
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05 settembre 2013
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