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Scopri il nuovo percorso “Acqua” delle salse di Nirano

Domenica 8 giugno alle ore 11 saranno inaugurati 4 nuovi pannelli informativi per accompagnare il visitatore nel percorso “Acqua” delle Salse di Nirano di Fiorano Modenese

I pannelli, progettati e realizzati da La Lumaca soc. coop. su richiesta del Comune di Fiorano (Modena) , saranno inaugurati nell’ambito dell’annuale festa della riserva. Ampi, visibili e fissi, i quattro pannelli informativi sono dedicati alle principali specificità ambientali della riserva e troveranno posto in diversi punti dell’itinerario.

il primo pannello è dedicato ai caratteristici   vulcanetti di fango delle ‘Salse’, sorgenti di acqua fangosa e salata in cui gorgogliano in continuazione bolle di gas, soprattutto metano. I vulcanetti, che trasmettono il caratteristico colore ‘lunare’ all’intera area circostante, risalgono al periodo delle argille grigio azzurre, tra 5,3 e 1,8 milioni di anni fa. In quel tempo nella pianura padana c’era ancora il mare e non è raro imbattersi in resti fossili, quali conchiglie e molluschi che popolavano l’antico golfo padano.

Proseguendo nell’itinerario, il secondo pannello illustrerà come nelle colline fioranesi, dove i terreni argillosi sono quasi completamente impermeabili, diversi laghetti artificiali ormai abbandonati siano andati incontro a processi di naturalizzazione e arricchimento faunistico. La tutela di queste zone umide favorisce la presenza di tanti piccoli animali appartenenti alla cosiddetta ‘fauna minore’, con insetti come le farfalle e le libellule, crostacei come i gamberi di fiume, anfibi come i rospi e i tritoni, ma anche piccoli mammiferi come i toporagni e tante altre specie.

Il terzo cartello è dedicato alla biodiversità  delle zone umide, autentica misura della ricchezza di forme di vita di un ambiente naturale. Nella riserva è facile imbattersi in piccoli stagni, habitat ideali per una miriade di specie animali ed anche ricche di vegetazione quali i canneti di palude, in grado di dare rifugio a diverse specie di uccelli soprattutto nel periodo riproduttivo, e il salice piangente, che con le sue fronde sinuose ombreggia gli specchi d’acqua.

Ed infine l’ultimo pannello è dedicato nientemeno che al… petrolio. Sò, perché tra i corsi d’acqua che attraversano il territorio della riserva, il rio del Petrolio deve il suo nome allo sfruttamento naturale di emissioni naturali di idrocarburi, che avveniva fin dalla fine del medioevo. Lo stesso nome della città di Sassuolo deriva dal latino ‘sax oleum’, olio di sasso, petrolio naturale che veniva estratto manualmente ed utilizzato per diversi scopi, dall’alimentazione delle lampade agli usi medicinali.

guarda il primo pannello

Per informazioni:
La Lumaca soc.coop.
Numero Verde 800.855811 dal lunedò al venerdò 10.00-13.00
numeroverde@infoambiente.it

03 giugno 2008

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