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L’impronta ecologica del SUV

Un cortometraggio girato a Modena sull’invasione dei ‘gipponi’ nelle strade italiane

Pesanti, ingombranti, inquinanti. Affollano le città italiane con problemi di parcheggio e inquinamento dell’aria.
Sono i Suv (i Sub-Urban vehicle), i moderni gipponi che, nonostante gli alti costi di acquisto e di mantenimento, sembrano non risentire della crisi economica. Mentre negli Stati Uniti la ricetta Obama per l’ambiente sembra prefigurare un’inversione di tendenza sulle scelte d’acquisto degli americani, nel belpaese i Sub-Urban vehicle sono una moda che non risente confini. “La moda e le campagne pubblicitarie colpiscono quindi più dello spirito critico e in pochi anni i Suv venduti sono arrivati a sfiorare il 10% delle automobili italiane - come ha sottolineato Mauro Tedeschini, direttore di Quattroruote -  pur consumando molto di più proprio mentre le riserve di petrolio si riducono”.

E proprio la ‘moda dei Suv’ diventa un cortometraggio, realizzato dalla giovane Ottavia Spaggiari, 26enne di Spilamberto, neo laureata al Dams di Bologna. Il video si intitola “Agò al Suv”, in dialetto modenese, e fin dal titolo prefigura il contrasto che esiste tra questi mezzi pensati per il fuoristrada più spinto e l’uso - spesso solo sull’asfalto - che ne fanno i tanti modenesi che l’acquistano.

Il filmato, presentato ufficialmente il 1° luglio al Parco della Repubblica di Modena in una serata organizzata da Legambiente, contrappone l’aggressività di questi mezzi potenti con interviste a cittadini modenesi che, dopo aver parcheggiato il Suv al supermercato, raccontano perché l’hanno acquistato: “E’ utile per le carrozzine dei bambini, posso andarci facilmente a funghi e posso caricarvi con agilità le borse della spesa…”.

Nessuno parla di status symbol del Suv - racconta Ottavia Spaggiari - mentre il minimo comune denominatore che emerge dagli intervistati riguarda proprio il tema della sicurezza, così tanto dibattuto: quasi tutti i modenesi intervistati mi hanno detto che con questo mezzo in mano si sentono molto più sicuri”.
Una sicurezza più percepita che reale, in quanto dalle ricerche effettuate da Legambiente il Suv non è affatto una vettura più sicura. Anzi, la mole rende più lunghi gli spazi di frenata, l’altezza riduce la stabilità e le gomme larghe sono le più insicure in caso di ghiaccio e di neve. Se poi i Suv non sono più sicuri di altri veicoli per i loro conducenti, rappresentano un vero pericolo per i pedoni. In caso di incidenti le percentuali di deceduti sono nettamente più elevate rispetto le altre vetture.

I Suv sono una moda nazionale o sono più presenti in terra emiliana? “Sembra proprio che in Emilia siano più diffusi che altrove - prosegue Ottavia -, grazie al benessere diffuso tra la popolazione e ad una maggiore disponibilità economica sulle scelte d’acquisto”. Corre addirittura voce che gli addetti alle vendite in estremo oriente ritengano quella emiliana una terra alquanto paludosa, visto l’elevatissimo numero di ordini di acquisto di fuoristrada targati Land Rover e Toyota!

05 agosto 2009

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