Un recente studio del British Medical Journal ha pubblicato gli effetti positivi del bike sharing a Londra
Ormai tutti conoscono i benefici della bicicletta. Oltre a mantenerci in forma con un’attività fisica accessibile, ci permette di evitare il traffico, di non inquinare, di risparmiare in bolli, assicurazioni, carburante e parcheggiare agilmente perché ce ne possono stare 18 al posto di un auto!
Sarà per tutto questo che in Europa, già nel 2012, si sono vendute più bici che auto. E sarà anche per questo che il British Mediacal Journal ha recentemente pubblicato uno studio sugli effetti del servizio di biciclette pubbliche istituito a Londra nel luglio del 2010. Risultato? Il bike sharing allunga la vita, almeno nella maggioranza dei casi.
Muoversi e fare attività fisica, infatti, è uno dei primi modi per stare bene. In più, maggiore è il numero di persone che vanno in bici, più si riduce l’inquinamento, l’effetto serra, il rumore, il traffico.
Per questo molte città (anche italiane) sostengono il bike sharing. Nel 2013 le città che hanno offerto questo servizio sono state 636, in 49 paesi del mondo, contro le 5 del 2000 in Europa.
Nella capitale britannica il servizio è stato avviato con 5.000 bici, passate poi presto a 8.000, poste in luoghi spesso congestionati come la Waterloo station.
Dallo studio emerge che l’aspetto più negativo è il rischio di incidenti. In ogni caso il risultato finale è che le persone tra i 45 e i 59 anni di età ricevevano più benefici che svantaggi, mentre il bilancio è meno favorevole, ma comunque positivo, per la fascia d’età tra i 30 e i 44 anni. La conclusione è che per il benessere dei cittadini è utile sostenere il servizio di bike sharing soprattutto tra le persone più avanti con l’età e creare reti di piste ciclabili protette e sicure.
Per informazioni:
British Medical Journal
10 aprile 2014
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