Caduti nella rete o collegati al mondo? Per le scuole dell’Emilia-Romagna c'è “Pozzo di scienza”, i rischi e le opportunità del web
You Tube è nato per condividere filmati militari? Facebook si appropria di tutti i diritti delle immagini che carichiamo? Il ciberbullismo esiste davvero? Queste alcune delle domande su cui ha voluto riflettere la 7° edizione di “Pozzo di scienza”, serie di eventi di divulgazione scientifica dedicati dal Gruppo Hera alle scuole superiori dell’Emilia-Romagna.
Partiti il 25 febbraio e in corso sino al 27 marzo, gli eventi che coinvolgeranno oltre 13 mila studenti sono patrocinati dalla Regione e curati da Codice, in collaborazione con la lumaca ed Atlantide che stanno realizzando le attività didattiche in classe. Incontri scientifici, laboratori interattivi, giochi di ruolo sul tema “Abitare il mondo al tempo dei Social Network” stanno vivacizzando le aule scolastiche per far riflettere i ragazzi su che cosa significa vivere in rete, su come il web ha cambiato la vita di tutti noi e su come usare e non farsi usare dalla tecnologia.
Sono più di 30 i relatori, tra cui divulgatori scientifici, docenti universitari, giornalisti e blogger, che stano partecipando alle conferenze a Bologna, Modena, Ferrara, Imola, Lugo, Ravenna, Faenza per trasmettere la consapevolezza dei rischi e delle opportunità delle nuove forme di comunicazione.
Il progetto educational acquista un valore ancora più importante, alla luce dei risultati dell’ultima indagine Eurispes che dipinge i giovani tra i 12 e i 18 come generazione “multitasking”, completamente immersi nelle tecnologie con in una mano il mouse, nell’altra lo smartphone, gli occhi sullo schermo di un pc, un lettore musicale all’orecchio e la Tv sintonizzata sul canale preferito. Più del 95% naviga abitualmente in internet, di questi un terzo (33,9%) ha navigato in siti di immagini pornografiche, il 32% che esaltano un corpo palestrato; il 19,3% ha visitato siti che incitano alla violenza e al razzismo (13,1%) e a commettere un reato (12,1%); hanno inoltre navigato all’interno dei siti che esaltano l’anoressia (9,9%) o il suicidio (4,9%). Per quanto riguarda la privacy il 40,1% dei giovani hanno trovato on line foto e video imbarazzanti che ritraggono coetanei e il 32,2% loro foto messe on line senza autorizzazione e circa un giovane su 4 dichiara di aver trovato sui social pettegolezzi e falsità sul proprio conto.
Chi non sapeva che il primo video on line di You Tube è del 24 aprile 2005 e ritraeva uno dei fondatori allo zoo e non strategie militari, che è vero che Facebook si appropria dei diritti delle immagini e che il cyberbullismo e le molestie attraverso le tecnologie sono un fenomeno reale, apprezzerà progetti come “Pozzo di scienza” che contribuiscono a diffondere elementi di cultura digitale, per aiutare a diventare consapevoli delle potenzialità degli strumenti a nostra disposizione, ma anche dei rischi ad essi connessi.
Guarda alcuni video utilizzati nel progetto educational:
Per informazioni:
infoambiente@lalumaca.org
05 marzo 2013
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