News

A Modena i bambini di Chernobyl

A 23 anni dall’incidente nucleare, un progetto sociale aiuta i bambini ucraini che ancora ne pagano le conseguenze

Sono allegri, giocano insieme, brillano di una bellezza nordica, autentica, senza tempo. Le loro risate fanno da eco alla conferenza stampa organizzata da la lumaca soc. coop. in occasione dell’arrivo del gruppo dei “bambini di Chernobyl” per trascorrere a Modena le festività natalizie presso la Polivalente 87 Gino Pini e le tante famiglie volontarie ospitanti.
L´accoglienza rientra nel “Progetto Chernobyl” promosso dalla Regione, che dal 1996 organizza soggiorni in Emilia-Romagna per bambini provenienti da aree della Bielorussia e dell’Ucraina contaminate in seguito all’incidente nucleare di Chernobyl.
Il gruppo è formato da 37 bambini di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. Tutti cresciuti all’ombra del reattore. Le loro scuole, le loro case distano meno di cento chilometri dall’ecatombe, meno che per noi il mare. E del “big bang” non ne parlano, i loro genitori non ne parlano. Rimane un tabù, una maledizione da esorcizzare con il silenzio, che però è lì, sempre presente.
A 23 anni dall’incidente le famiglie dei villaggi ucraini e bielorussi continuano a vivere in aree a forte contaminazione, si nutrono di prodotti dell’orto pieni zeppi di radionuclidi e bevono acqua radioattiva dei pozzi circostanti. Per loro l’ambiente non è - come da noi - un bene da tutelare ma ormai un pericolo da cui fuggire, sia pure temporaneamente, cercando di ridurre i danni. Anche un solo mese di permanenza in un ambiente non contaminato risulta estremamente utile per la salute dei bambini, in quanto riduce notevolmente il tasso di cesio radioattivo accumulato dall’organismo nel sangue e contribuisce a prevenire l’insorgere di altre patologie.
Una presenza, quella delle radiazioni, che in un qualche modo si avverte. È presente nei volti dei ragazzi. Alcuni perdono facilmente sangue dal naso. Così, senza un perché. Gli esami della tiroide rivelano valori impazziti, prefigurando chissà quali destini. Ma ora sono bambini e basta poco, usciti dalle visite mediche, per ritrovare il sorriso.
Più che per la povertà delle condizioni di vita, questi bambini pagano le conseguenze delle scelte dell’Uomo. Una fatalità che forse si poteva evitare. Chissà cosa direbbero della proposta di reintrodurre in Italia l’energia nucleare e di costruire nuovi reattori.
Forse anche loro griderebbero che il nucleare non è più sicuro di allora e che ancora oggi, a 23 anni dall’incidente di Chernobyl, non esistono garanzie per l’eliminazione del rischio di incidente nucleare e la conseguente contaminazione radioattiva.
Forse anche loro griderebbero che il nucleare è la fonte energetica più costosa che ci sia e che la soluzione per fermare la febbre del pianeta e ridurre la bolletta energetica è fondata sul risparmio, sull’efficienza energetica e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Ma tutto questo loro non lo dicono. Sono ancora bambini. Sono i bambini di Chernobyl. Sono i bambini del mondo.

Per informazioni:
ASD Polivalente 87 & G. Pini

Settore Solidarietà
via Pio La Torre, 61
41100 Modena
tel. 059 300015, fax 059 301164
info@pol87pini.i
http://www.pol87pini.it

13 gennaio 2010

Ho letto e do il consenso al trattamento dei dati personali (GDPR Privacy). Per consultare l'informativa collegarsi a: www.lalumaca.org/privacy

Siamo una società certificata secondo il Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001, il Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001, la norma per la Parità di Genere UNI PdR 125, adottiamo il Modello 231 e ci è stato attribuito il Rating di legalità. Siamo orgogliosamente soci fondatori della Associazione per la RSI