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Intervista a Giulio Ferrari sulla via Vandelli

Viaggiare in tempi di Covid? Un'occasione per scoprire il turismo lento e le antiche strade. Ascolta il podcast con l’intervista a Giulio Ferrari, autore di guide e pubblicazioni

Nulla di meglio in un’estate che ci ha restituito la libertà di movimento che trascorrere le vacanze all’aria aperta, percorrendo a piedi o in bici antichi sentieri e vie di comunicazione piene di fascino e intrise di storia, natura, incontri e racconti. È il caso della via Vandelli, la più leggendaria delle strade del ducato estense. Ce ne parla Giulio Ferrari, che ha recuperato dall’oblio di secoli l’antico tracciato che era andato perduto, ammantato di leggenda, rintracciando cioè la sede originale settecentesca della strada e che ha “mappato” per i nuovi viandanti ed appassionati dei cammini. Ascolta il podcast con l'intervista esclusiva a Giulio Ferrari.

La via Vandelli è la madre di tutte le strade moderne, che in 170 chilometri collega l’Emilia alla Toscana, passando da Modena a Massa attraverso piccoli paesi, foreste silenziose, valli solitarie e incontri illuminanti. Un itinerario ricco di paesaggi mozzafiato e di storia, che hanno contribuito ad avvicinare i territori di quella che un giorno diventerà l’Italia lungo la prima via carrozzabile nel secolo dell’Illuminismo. La strada è stata disegnata nel 1739 da Domenico Vandelli, cartografo, ingegnere per volontà del duca estense Francesco III, che immagina qualcosa mai visto prima, almeno dal tempo dei Romani, cioè una strada lastricata carrozzabile per le merci e le persone che colleghi la sua capitale, Modena, con lo sbocco al mare, proprio per dare una vita nuova al suo Ducato, grazie ai commerci. Le doti di Vandelli sono quelle giuste per dare forma, in modo funzionale, a questo sogno.

Il percorso è privo di difficoltà tecniche e adatto a tutti, purché ben allenati visto che si affrontano oltre 5000 metri di dislivello attraverso gli Appennini e le Alpi Apuane. Non presenta difficoltà tecniche: non ci sono tratti pericolosi e si cammina sempre a portata di paesi e cittadine, pur immersi nella natura.

La via Vandelli si affianca a tanti altri cammini, anche più noti come la Via degli dei che unisce Bologna a Firenze, frequentati da tantissime persone che hanno trovato in questa forma di turismo, lento ed esperienziale, un’occasione per riconciliarsi con la natura e con se stessi.

Quando si cammina in natura, è più semplice mantenere il distanziamento interpersonale e sane abitudini di vita, oltre a trascorrere tante ore in zone aperte, dove i rischi di contagio sono molto bassi e si fanno attività certamente salutari.

Per maggiori informazioni:

La via Vandelli

22 luglio 2021

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