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Direttiva Stop The Clock: tutte le novità

Bilancio di sostenibilità: l'Unione Europea concede più tempo alle aziende per la rendicontazione di sostenibilità

Il 14 aprile 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva (UE) 2025/794 detta anche "Stop the Clock", che modifica le Direttive 2022/2464/UE (CSRD) e 2024/1760/UE (CSDDD), di fatto rinviando l'entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità. Questa decisione rappresenta una risposta alle sfide pratiche e alle preoccupazioni espresse dalle imprese riguardo alla complessità e ai costi associati all'implementazione delle nuove normative e fa parte del pacchetto di semplificazione “Omnibus I”. Vediamo i dettagli.

Cosa prevede la Direttiva "Stop the Clock"?

La Direttiva EU "Stop the Clock", approvata lo scorso 14 aprile, introduce le seguenti modifiche:

  • Posticipo di due anni (1 gennaio 2028) dell'applicazione degli obblighi di rendicontazione per le grandi imprese non ancora soggette alla rendicontazione non finanziaria e per le PMI quotate (CSRD).
  • Posticipo di un anno (1 gennaio 2027) del termine di recepimento e della prima fase di applicazione della direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD).

Gli Stati membri dovranno adottare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla Direttiva oggi pubblicata, entro il 31 dicembre 2025.

Queste modifiche mirano a concedere alle imprese più tempo per adattarsi alle nuove normative e a sviluppare le capacità necessarie per una rendicontazione efficace e conforme.


Il contesto normativo

La CSRD, adottata nel dicembre 2022, ha ampliato gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità, includendo un numero maggiore di imprese e introducendo requisiti più stringenti. Tuttavia, l'attuazione di tali obblighi ha sollevato preoccupazioni riguardo alla capacità delle imprese, in particolare delle PMI, di adempiere tempestivamente a tali requisiti.

La direttiva "Stop the Clock" si inserisce in un contesto più ampio di misure volte a semplificare e razionalizzare gli obblighi normativi per le imprese, come parte del pacchetto "Omnibus" proposto dalla Commissione Europea. Queste iniziative mirano a ridurre gli oneri amministrativi e a favorire una transizione più fluida verso pratiche aziendali sostenibili.

Quali implicazioni per le imprese

Le imprese interessate devono considerare le seguenti implicazioni:

  • Pianificazione e adattamento: sfruttare il tempo aggiuntivo per sviluppare e implementare strategie di rendicontazione di sostenibilità efficaci e conformi.
  • Monitoraggio delle scadenze: rimanere aggiornati sulle nuove scadenze e requisiti normativi per garantire la conformità.
  • Dialogo con gli stakeholder: mantenere una comunicazione trasparente con investitori, clienti e altre parti interessate riguardo agli impegni e ai progressi in materia di sostenibilità.

La direttiva "Stop the Clock" offre alle imprese un'opportunità per rafforzare le proprie pratiche di sostenibilità e per affrontare le sfide normative con maggiore preparazione. È essenziale utilizzare questo periodo di transizione per costruire una base solida per una rendicontazione trasparente e responsabile, contribuendo così a una crescita sostenibile e a lungo termine.



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Giulia Baccolini: g.baccolini@lalumaca.org - tel. 328.3533825

24 marzo 2025

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