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Intervista a Marco Galaverni su pandemia e natura

Reagire alla pandemia puntando sulla natura: ce la faremo? Ascolta il podcast con la nostra intervista esclusiva a Marco Galaverni, direttore scientifico di WWF-Italia

Un appello per una svolta ecologica che parta da tutti i cittadini. L’ha lanciato in questi giorni il WWF con la campagna “Il mondo che verrà”, in riferimento al dopo pandemia del Covid-19. La pandemia, spiega Marco Galaverni, direttore scientifico del WWF-Italia, ci ha fatto comprendere, ancora una volta di più, come siamo strettamente collegati al mondo che ci circonda. Ci siamo illusi di essere sani e rimanere sani in un mondo malato, quello della natura che ci ospita.

Le stime dei principali rapporti degli esperti mondiali ci indicano come la natura sia veramente sull'orlo del collasso, a causa degli interventi di deforestazione, commercio illegale di fauna selvatica e agricoltura non sostenibile. Proprio gli stessi tre fattori, aggiunge Marco Galaverni, imputati di favorire la diffusione di nuovi virus come il Covid-19.

L’effetto è sotto gli occhi di tutti: abbiamo ormai modificato due terzi degli oceani, tre quarti delle terre emerse, il 68% delle specie faunistiche sono scomparse negli ultimi 50 anni, tra mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci. La vita è un grande e complesso ecosistema costituito da tutte le specie viventi, che interagiscono tra di loro in equilibrio. Quando la catena alimentare si spezza, si perde l’equilibrio e l’involuzione ha inizio.

Purtroppo ci dimentichiamo spesso che dalla biodiversità dipende la sopravvivenza della nostra specie sul pianeta: Il 21 per cento dell’ossigeno che respiriamo è dovuto all’azione di piante e alghe. Buona parte dell’acqua potabile che beviamo viene raccolta e filtrata dagli ecosistemi forestali. E poi il declino della fauna selvatica influisce direttamente sulla nutrizione e sulla sicurezza alimentare di miliardi di persone. Difendere gli habitat non serve dunque solo a salvare gli orsi polari e i loro cuccioli, ma noi stessi e l’intera umanità.

Se capiremo, imparando anche da questo tempo di lockdown, che davvero dipendiamo dalla natura, difenderemo molto meglio di come stiamo facendo oggi la nostra casa comune. E potremo allora costruire un mondo che abbia davvero maggiore equità, maggiore sostenibilità, maggiore collegamento tra esseri umani e con il resto della natura, in cui assicurare davvero prosperità e benessere reale a tutte le persone. Possiamo tornare a vivere in equilibrio. “C’è spazio per tutti!”.

Per maggiori informazioni:

WWF Italia - Il mondo che verrà

22 marzo 2021

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