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Anche il fumetto si tinge di verde

Con “I Girovaghi” i fumetti si fanno più green: intervista al famoso fumettista italiano Massimo Bonfatti, in arte Bonfa

Una famiglia su un carrozzone trainato da un gigante buono, nello sfondo della natura. Così Massimo Bonfatti, in arte e per gli amici semplicemente Bonfa, della scuola di Bonvi e Jacovitti, noto ai più per la pluriennale esperienza su Cattivik, immagina il rapporto tra fumenti ed ambiente naturale.

Il fumetto è una forma d’arte e la bellezza artistica che trasmette deriva dalla bellezza stessa della natura, che viene vista come uno sfondo materno nel quale vivere in equilibrio ed armonia.

In questo senso si gioca il valore ecologico del fumetto, che non deve trasmettere un senso di angoscia, ad esempio sottolineando i dissesti ambientali provocati da cambiamenti climatici. A questo compito, spiega Massimo Bonfatti, provvedono già a sufficienza gli scienziati. Agli autori di fumetti spetta trasmettere la bellezza di vivere in armonia nella natura, insegnando ad apprezzare gli animali, le piante e il paesaggio, a conoscere e difendere gli equilibri naturali di cui facciamo parte.


Vignetta di Bonfa su La Lumaca


Proprio come avviene per i “Girovaghi”, la strampalata ed esilarante famiglia di nomadi senza meta creati da Massimo Bonfatti. Sono in cinque e vivono su un carrozzone ambulante, che procede traballante per strade senza nome, senza una meta, senza un motivo e che si muove grazie al gigante Arturo, il “motore umano” che li trascina per mari e monti. Fanno la spesa in discarica e la loro casa è la terra intera, il loro tetto il cielo stellato.

Il fumetto non è assolutamente un linguaggio da sottovalutare, se può diventare uno strumento per sollecitare la curiosità e la voglia di conoscere il mondo che ci circonda, offrendo lo stimolo necessario per adottare un nuovo sguardo sui temi ambientali e anche sociali, guardando al diverso e all’emarginato con leggerezza, sconfiggendo il razzismo con una risata.

Un intreccio, quello dei Girovaghi, lungo 40 anni di strisce perché aveva 16 anni Massimo Bonfatti quando i Girovaghi lo hanno trovato e non lo hanno più abbandonato. Ed ora sono diventati un libro “I Girovaghi, Edizione completa e rammendata” (edizioni SaldaPress Maéstro, 2016), che si può acquistare nelle migliori librerie.

Per informazioni:
Il blog di Massimo Bonfatti

 

09 marzo 2017

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